sabato 23 febbraio 2013

vota Antonio 2....

Caro Andrea, cari tutti

Voglio condividere anche io miei pensieri, soprattutto perché vedo (con stupore) così tante persone indecise. Per me, invece, la scelta è chiarissima. Forse non piacevole. Ma di fatto obbligata. Perché non ce ne sono altre.

Pragmaticamente, visto che...
l’opzione Berlusconi e suoi cloni non è (per me) neppure considerabile, l’unica alternativa realistica è il governo Bersani. Non solo, se la coalizione Bersani non ottiene una maggioranza sufficientemente ampia, alla fine Berlusconi continuerà a condizionare l’operato del governo, così come ha fatto qeust’anno con Monti. (ricordate quando 1 anno fa il ministro Passera diceva in televisione che avrebbe messo all’asta le frequenze televisive? ma non è successo, vero?)

Quindi, e molto semplicemente, votare partiti che non sostengono Bersani significa aumentare il potere politico di Berlusconi. Magari in teoria si vorrebbe dare una indicazione politica ‘alta’ (serve rinnovamento, serve moralità, serve sinistra, serve lavoro..) ma in pratica si rischia di favorire Berlusconi.

Ed a questo punto le scelte rimangono sel, se voglio spostarmi un po’ più a sinistra, favorire i temi del lavoro, della solidarietà sociale, dell’ambiente, o Pd, se voglio rendere più facile un possibile accordo post-elettorale con Monti. Altre opzioni mi sembrano a rischiosi autolesionismo.
A queste considerazioni pragmatiche, che considero dominanti, possono comunque essere aggiunte considerazioni ‘politico/filosofiche’. Chi è che si propone al nostro voto ?

Monti-udc-fli.  Monti ha il grande pregio di non essere Berlusconi. Sono abbastanza spesso all’estero per sapere che ci ha ridato dignità internazionale. Ma il conto non è stato diviso in modo equo, la politica è sta di destra, e per di più poco efficace. Lo chiamano il governo dei professori, ma se gli errori di Fornero sugli esodati li avesse fatti un altro gli avrebbero dato dell’asino incompetente. La lista Monti, poi, in realtà è un miscuglio assurdo con Casini (che sarebbe altrimenti sparito) e Fini, ossia la destra. per capirsi, qui in Fvg si parlava di Menia capolista.. Il prestigio personale di Monti può ancora essere utile, soprattutto all’estero, ma non posso augurarmi che quest’accozzaglia abbia troppo successo

Ingroia, ossia Rifondazione comunista-Idv-Verdi... anche qui un insieme di forse che singolarmente rischiavano di sparire e che si mettono insieme per sopravvivere anche se non tutti i valori sono condivisi. Mi riconoscerei più facilmente nei valori di alcuni di questi gruppi piuttosto che in quelli di Monti, ma saranno poi i valori della coalizione? E sarà una coalizione? E a democrazia e trasparenza come stiamo? Il Pd sarà espressione del vecchio, ma i meccanismi di scelta di leader e candidati sono stati trasparenti. Qui i candidati chi li ha scelti e come? Ed il nome sul simbolo, poi, cosa rappresenta? Alcune di queste forse sono per me importanti, e spero sopravvivono, ma i dubbi esistono. Se si voleva testimoniare qualcosa forse era meglio allearsi a Pd e Sel, e permettere una scelta non condizionata da considerazioni sul voto utile.. In ogni caso, i dubbi persistono: “ma di Pietro che c’azzecca ?”

M5S. una magnifica occasione alimentata prima e poi distrutta da Grillo. da una parte voglia di partecipazione, entusiasmo, persone capaci. Dall’altra altre populismo assurdo, ipersemplificazioni inacettabili, totale assenza di democrazia, personalismi, rischio che fra le tante persone ci siano anche arrivisti, ingenui, incapaci, inadeguati. Hanno stravinto la battaglia comunicativa a livello nazionale con Grillo (un professionista dello spettacolo) ma anche a livello locale (in questo blog Deiuri batte tutti) . Si presentano (anche) con persone oneste e capaci (fra le quali Deiuri), ma per far cosa? Mandiamoli a casa tutti non è una risposta ai problemi del paese. Bene. mandiamoli a casa. E dopo? Cosa facciamo? Non è il cambiamento che mi spaventa. Anche noi, Staranzano partecipa, ci presentammo proponendo un cambiamento. Ma oltre alle facce volevamo cambiare linguaggi e contenuti. E dicevamo come.

Dei programmi di M5S si sa poco. Saranno scritti, ma non si possono discutere ed apporofondire, perché Grillo vieta ogni confronto. E quel che si sa non sempre piace. A me sembrano un mix di cose buone, populismo, valori di destra, ipersemplificazioni.

Per esempio, in economica M5S dice ‘fuori dall’euro’. Ma c’e’ una idea di cosa vul dire? Una analisi economica di cosa significherebbe per noi e per le nostre imprese? O è solo populismo?

Ma, soprattutto, c’e’ per me un problema di democrazia. Un partito in cui c’e’  leader indiscusso che decide tutto per tutti senza dover rispondere a nessuno, un leader che ha sempre ragione , che può espellere compagni perché non la pensano come lui.. beh, non fa per me. Peccato perché poteva essere una grande occasione.

 Restano  Pd e Sel. Anche qui non è che si possa essere tanto contenti. Certo non sono immuni da errori importanti, politiche di destra, quali tagli alla scuola pubblica mentre si finanziava quella privata, la mancata legge sul conflitto di interesse e molto altro. Ma c’e’ stato anche qualcosa di buono, da alcune riforme sulla macchina pubblica (ricordate quando le autocertificazioni non esistevano?) , abolizione servizio militare, una qualche (seppur minima) difesa della sanità pubblica, del welfare…
Mi accontento del meno peggio? Può darsi. Ma il programma ora scrive cose come “tempo pieno in tutte le scuole, e reintroduzione delle copresenze.. “ sono cose concrete, che condivido.
 Sono credibili? Non lo so. Ma Bersani ha aperto partito e coalizione con primarie vere, cui hanno partecipato milioni di persone. e vedo più partecipazione e trasparenza qui che altrove.

Spero anzi che tale spirito di apertura e rinnovamento arrivi anche in periferia, perché qui ne avremmo bisogno.

Cosimo

1 commento:

  1. Se il PD vince come molto probabile,ogni voto dato in più è inutile perché comunque avrà il55%. Per rubare voti a B. bisogna votare gli altri antagonisti, o sbaglio ?

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