domenica 24 febbraio 2013

«Città comune? No grazie Ci costerebbe assai di più»

Riportiamo l' articolo del Vice sindaco di Ronchi sul Piccolo di oggi. 

«Città comune? No grazie Ci costerebbe assai di più»
Il vicesindaco Vecchiet contro la fusione tra Ronchi, Monfalcone e Staranzano:
 «Risparmi relativi e impennata invece di molte spese per l’amministrazione»

di Luca Perrino 
RONCHI DEI LEGIONARI 
Un no deciso alla Città comune. Un no che deriva anche da un'approfondita analisi dei costi e benefici in termini economici. Questa presa di posizione vede protagonista il vicesindaco di Ronchi dei Legionari, Livio Vecchiet, il quale sottolinea come, prima delle tornate elettorali, prevalgano la demagogia e il populismo. Vecchiet fa seguito alle recenti affermazioni....
del sindaco Roberto Fontanot, il quale aveva dichiarato che prima di parlare di fusione bisognerebbe concentrarsi sull'unificazione di alcuni servizi. «Si continua a dire che questa fusione comporterebbe notevoli risparmi nelle spese di gestione dei tre Comuni – afferma il vicesindaco – e si continua purtroppo a raccontare e far credere ai cittadini cose che sono solo parzialmente corrette. Si insiste sulla necessità di avere un solo sindaco, una sola giunta , un solo consiglio comunale e un solo segretario, dimenticando che andare a creare un città di circa 50mila abitanti comporta anche maggiori costi». Vecchiet ricorda come più grande è il Comune più guadagna il sindaco. Ci sarebbe, poi, la necessità di un numero maggiore di assessori, sette, molto più pagati degli attuali, che in pratica diventano otto con il presidente del Consiglio. Il segretario comunale percepirebbe anche lui una paga superiore, inoltre il Consiglio sarebbe composto non da venti consiglieri, ma da 30 consiglieri. «E' facile intuire – continua - che i risparmi non sono quelli tanto sbandierati». Vecchiet ricorda, poi, che attualmente il Comune di Monfalcoha 298 dipendenti di cui quattro dirigenti e 18 posizioni organizzative, Ronchi dei Legionari ha 93 dipendenti di cui dieci posizioni organizzative, mentre il Staranzano conta 57 dipendenti dei quali quattro posizioni organizzative. «Qualcuno dovrebbe farci capire – prosegue – a chi faranno riferimento i dipendenti di Ronchi dei Legionari e Staranzano. Passerà tutte le mattine da Monfalcone qualcuno per dire cosa fare? Mi sembra una cosa ridicola. Si tratta inoltre di uniformare gli attuali regolamenti dei tre Comuni, e poi di redigere un unico piano regolatore, che non si capisce con quali soldi verrà redatto. Il nostro è costato recentemente 135mila euro, quindi un nuovo piano regolatore intercomunale potrebbe costare 300-400mila euro e non mi pare sia una bazzeccola. Si tratta poi - aggiunge - di centralizzare uffici e avere un'unica biblioteca comune, chiudendo la nostra, costruendo forse una nuova sede, a Monfalcone?. Con quali soldi, nessuno lo sa». Secondo il vicesindaco non è detto che l’unificazione di alcuni servizi porti risparmi, anzi sicuramente costi maggiori. E si riferisce alla polizia municipale, che per legge deve lavorare almeno sedici ore al giorno su tre turni di servizio. «Si renderà necessario – aggiunge - procedere all’assunzione di nuovi vigili, la legge ne prevede uno ogni mille abitanti, ma chi pagherà? Come sempre i cittadini».

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