martedì 19 febbraio 2013

ancora sul testamento di Sior Anzoleto

Per chiarire  quanto scritto sul post di Ferdi  di alcuni giorni fa,  sul testamento di Sior Anzoleto (che potete vedere su www.youtube.com/watch?v=imn2G1PqBs4)
Andrea

Il testamento del sor Anzoleto uno se lo legge dalla Cantada, pubblicata e in vendita (ma mi dicono che non sempre é quella poi letta in piazza) oppure l'ha ascoltata in piazza, quel martedì, i passi specifici non sono in grado di riportarli e ilPiccolo del venerdì successivo parzialmente li riporta.
No, la critica filologica non é stata fatta ed ora non sono in grado di farla.
A me non è piaciuto sentire che i colifecali si trovano
in buona compagnia a Marina Julia (con chi? Non certo con i "potenti" di Monfalcone).Che la piazza di Monfalcone é sempre più nera e che o i monfalconesi si fan lampade a nastro oppure é nera per la presenza di altri. Che presto al posto della " biondina" sindaco avremo un "sandokan" chiaramente non monfalconese. Citare le varie morti per arma da sparo, coltello ora con vaso da fiori (c'é da sperare che in piazza non fosse presente la figlia dell'ultima vittima).
Ecco, queste son i passi principali dove alla berlina non é messo chi é potente ma si usano dei luoghi comuni, sempre più diffusi e sempre "patrimonio" di chi é contro "i foresti", per parlar male di altri gruppi di cittadini dimenticando che l'origine del "bisiaco" é questa stessa mescolanza e non certo quella di essere un gruppo di persone residenti fra le due acquee (bis aquae).
Il "sermone" di DelBello, oggi (18 febbraio) sempre sullo stesso giornale, dotta erudizione sulla satira e l'ironia carnascialesca, ha il difetto di parlare di altro e non certo di alcune "sfortunati" passaggi del testamento. Quando si dice che qualche "gruppo etnico" puzza di cipolla, ricordo che lo si diceva parlando degli ebrei, quando si generalizza sui difetti di appartenenza, ricordo che é l'inizio e  l'alimento della discriminazione, quando si dice di un gruppo di cittadini (abitanti della cittá) con i quali i colifecali si trovano come fra qmici, si dice di loro che sono delle merde.
Il prof Del Bello dimentica ciò che ha sentito e fa solo sfoggio della sua erudizione per spiegarmi cosa sia il carnevale. Ma se si scherza con i deboli e con gli "emarginati" per emarginarli di più, questo non é carnevale questo assomiglia ad un "bullismo" sociale che punta male, molto male. La satira e l'ironia é cosa seria e di altro tipo. Accettar tutto in nome del carnevale non si fa buon servizio all'intelligenza e l'erudizione diventa l'ennesimo sfoggio narcisista fuori tempo e fuori luogo.
Dire ad una persona gobbo perché la natura l'ha fatto così, non fa ridere anche se tanti ridono, ma soprattutto non fa carnevale mentre ci sarebbe molo da dire sui "re" e sui loro "sudditi" passati per la "magnadora" o su quelli rimasti fuori dalla stessa o su "macchiette" che sempre spuntano in una comunità come la nostra. Quella sarebbe ironia e satira

Ferdi

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