martedì 20 dicembre 2011

SULLA RICHIESTA DI TRASPARENZA NEGLI APPALTI, E L’ARTICOLO DEL PICCOLO

L’articolo del piccolo del 17/12 che riprendeva alcune delle nostre considerazioni sulle modalità con cui nel comune di Staranzano si affidano i lavori ha creato un poco di malcontento fra alcuni degli esponenti di maggioranza.
In parte hanno ragione. Il giornale riprende infatti solo parte del nostro rendiconto del consiglio comunale, e dal testo non appare il fatto che i lavori preparatori al nuovo regolamento si sono svolti in uno spirito di collaborazione e di apertura alle osservazioni della minoranza, e che l’esigenza da noi rappresentata di tutelare nello spirito del regolamento i principi di trasparenza, economicità, equità ed efficienza, sono largamente condivisi anche dalla maggioranza. Ma traspare soltanto la nostra insoddisfazione per un risultato finale che non combacia con le nostre aspettative.

Di più - vogliamo interpretare- dal testo potrebbe trasparire che la richiesta di trasparenza fosse solo nostra, o persino contrapposta ad i desideri della maggioranza, quando invece l’attenzione su questo tema era condivisa.

Il nostro post originale era più articolato, e crediamo contestualizzasse meglio gli eventi. In ogni caso, diamo volentieri atto alla maggioranza, ed alla presidente della commissione competente Erica Boscarol in particolare, di aver in questa occasione operato con spirito di apertura e collaborazione, e di aver condiviso lo spirito delle nostre osservazioni. Del resto, proprio perché ritenevamo le modalità seguite un passo avanti, ed il nuovo regolamento comunque un passo in avanti rispetto ad il vecchio, ed anche se il nostro emendamento era già stato respinto, abbiamo votato a favore del regolamento complessivo.
Scelta peraltro non unanimamente condivisa da tutti i nostri simpatizzanti. Perché –ritengono alcuni- non avremmo dovuto votare a favore di un regolamento che dà facoltà al singolo funzionario di affidare importi anche rilevanti senza una documentata ricerca di mercato. A prescindere da tutto il resto.

Resta, infatti, il dato che il regolamento sancisce che per importi inferiori ai 40000 euro la scelta della ditta cui affidare l’incarico è semplicemente demandata al funzionario. Senza obbligo di avere 3 offerte, senza obbligo di attingere ad un albo fornitori. Sceglie – banalizzando- lui.
Non dubitiamo che questo sia legale. E non dubitiamo dell’onestà degli operatori. Ma riteniamo che, anche se la legge lo consente, il comune potrebbe e dovrebbe dotarsi di un regolamento interno che prescrive una procedura diversa. A tutela degli stessi oratori, oltre che del principio della economicità e della trasparenza nella gestione dei soldi pubblici.
Su questo principio eravamo, maggioranza ed opposizione, tutti d’accordo. Ma esso non è stato inserito nel regolamento. Perché era difficile o non opportuno o non sappiamo che altro. Questo è un punto che – lo ribadiamo- crediamo debba essere superato.

Crediamo peraltro che la scelta del giornale di evidenziare solo gli elementi di insoddisfazione e le richieste di fare di più, tralasciando il contesto collaborativo, risponda forse non solo a quella logica giornalistica che rincorre la polemica, ma anche alla volontà di dare voce ad un tema così importante e sentito come quello della trasparenza.

Forse quel punto va rivisto davvero. Magari con lo spirito collaborativo che ha caratterizzato i lavori intorno a questo regolamento. E che– riconosciamo volentieri- caratterizza sovente l’approccio della consigliere Boscarol

Con l’augurio che questo contribuisca a chiarire il fatto e rasserenare gli animi

Andrea Corà

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