giovedì 15 novembre 2012

Su A2a dal Comune nessuna garanzia» Ambientalisti insoddisfatti dopo l’ultimo incontro con il sindaco Altran e l’assessore Pin sul futuro dell’impianto ENERGIA»TIMORI PER IL POTENZIAMENTO DELLA CENTRALE

di Giuseppe Palladini

«Le risposte del sindaco non ci hanno tranquillizzato. Non si capisce quando saranno attivati i tavoli tecnici previsti dall’accordo fra il Comune e A2a». A ribadire i timori delle associazioni ambientaliste sulla prevista trasformazione della centrale termoelettrica, per l’utilizzo del carbone al posto dell’olio combustibile, è Liviana Andreossi, presidente del Collettivo di difesa del litorale carsico, che assieme alla lista “Staranzano partecipa” e al Movimento 5 Stelle (Bisiacaria in movimento) ha preso parte l’altra sera a un incontro sui problemi che si aprono sul futuro dell’impianto con il sindaco Silvia Altran e l’assessore all’Ambiente Gualtiero Pin.
«Il sindaco - osserva sempre Andreossi - insiste nel dire che il protocollo del 2004, firmato da Regione, Provincia e Comune, per la metanizzazione dei gruppi ad olio che devono essere dismessi entro il febbraio prossimo, non si tocca e rimane comunque uno degli obiettivi». Il sindaco, si legge in effetti in una nota del Comune, ha confermato che il documento del 2004 sarà la base da cui si partirà nella discussione sul piano industriale nel secondo tavolo che sarà aperto con l’azienda. Altran ha anche comunicato alle associazioni la disponibilità di vertici di A2a ad essere presenti a un prossimo Consiglio comunale. Ma il piano industriale di A2a, rileva ancora la presidente dell’associazione ambientalista, prevede di triplicare i gruppi a carbone della centrale e di inserire anche un inceneritore per rifiuti industriali, rifiuti che già adesso costituiscono il 10 per cento del combustibile. «Cosa farebbe davanti a un tale piano?», ha chiesto Andreossi al primo cittadino. «L’eventualità di un piano industriale che preveda l’utilizzo del carbone - mi ha risposto il sindaco - passa per il ministero, il Comune non ha poteri di veto in merito». Al primo cittadino le associazioni ambientaliste hanno poi proposto di allargare il tavolo con A2a agli altri Comuni del Mandamento, «che devono potersi esprimere su un eventuale aumento dell’inquinamento legato al potenziamento della centrale». Altran ha risposto che accordi in tal senso con gli altri Comuni sono in corso. Durante la riunione è stato affrontato anche il tema salute, e in particolare l’elevato numero di tumori (non legati all’amianto) che si registrano nel Monfalconese e sui quali non è mai stata fatta una seria analisi epidemiologica. «Abbiamo chiesto al sindaco - precisa Andreossi - l’istituzione di medici-sentinella, cioè dei medici di famiglia che si impegnino in questa indagine». La necessità di dare una dimensione più ampia alla questione-centrale è stata rimarcata anche dal consigliere comunale di Staranzano Andrea Corà (“Staranzano partecipa”), posto che «i fumi della centrale non si fermano a Monfalcone». Corà ha poi annunciato che domano verrà presentato al Consiglio comunale di Staranzano un ordine del giorno per tutelare la salute dei cittadini e interrogare il territorio sulle future decisioni relative alla centrale. «Questa istanza - conclude Corà - è stata accolta com favore sia da Altran sia dagli altri partecipanti all’incontro». La preoccupazione per i contenuti del piano industriale della centrale, che prevede investimenti per 800 milioni, non si fermano a Monfalcone e al Mandamento. Questi timori si allargano a gran parte della regione, e sono emersi in una riunione del Coordinamento dei comitati regionale sull’ambiente che si è svolta al termine dell’incontro con il sindaco e l’assessoer Gualtiero Pin. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento