mercoledì 6 marzo 2013

Il patto di stupidità


di Lorenzo Presot
Sindaco di Staranzano


L’applicazione delle nuove norme sul patto di stabilità sta portando alla completa paralisi l’attività delle amministrazioni comunali nel settore delle opere pubbliche e della manutenzione del patrimonio.
I nuovi criteri del saldo di competenza mista, che obbligano per legge i comuni a spendere risorse in opere e manutenzioni solo in caso di entrate accertate nell’anno relativo all’effettiva spesa, e quindi, se devo spendere 100 nel 2013, 100 devono entrare in cassa tramite entrate in conto capitale (contributi, finanziamenti europei, alienazione di immobili ecc), configurano quello che, non è azzardato affermarlo, un “patto di stupidità”.
Il comune di Staranzano, nonostante abbia già in cassa...
i soldi per realizzare diversi interventi e per pagare le imprese che hanno già eseguito alcuni lavori, grazie all’ottenimento negli anni ‘passati di contributi regionali e dall’incasso dei soldi derivati dalla vendita del ramo energia di Iris, non può spendere nemmeno un €uro perché l’entrata in vigore dal primo gennaio delle nuove regole ha terremotato gli equilibri formali del bilancio, non consentendo alcun margine di azione.
La conseguenza è presto detta: il Comune non può pagare lavori già realizzati o in fase di completamento (tra i più noti la sistemazione del Ponte della Checca), con l’inevitabile conseguenza di mettere in forte difficoltà finanziaria imprese edili ed artigiane che hanno eseguito i lavori e che devono pagare fornitori e dipendenti, aggravando così una crisi di settore che sta già facendo strage di lavoratori e ditte e con l’ineluttabile conseguenza del blocco immediato dei lavori già in corso.
La situazione è drammatica e lega le mani a qualsiasi possibile azione, in attesa che la Regione stabilisca nuove regole di applicazione del patto e trovi le risorse per fronteggiare un’emergenza che rischia di mettere in ginocchio l’attività dei comuni e centinaia di imprese e lavoratori. 
E’ quindi indispensabile che l’amministrazione regionale intervenga con la massima sollecitudine a porre rimedio a una situazione davvero grave, mettendo a disposizione dei comuni le risorse e le norme necessarie a risolvere il problema in tempi brevi e consentire alle amministrazioni comunali di saldare i lavori già eseguiti ed evitare così l’esplosione di contenziosi con le imprese che porterebbero, come già sta accadendo, al blocco dei lavori in corso e all’avvio di cause per il risarcimento di danni, che non farebbero che aggravare l’esposizione finanziaria dei comuni.
Non è possibile scaricare sui comuni il risultato di scelte sbagliate del passato, addebitando ai bilanci comunali, sani e in equilibrio, il compito di farsi carico di indebitamenti che hanno ben altra origine.
In caso contrario, sarà necessario che tutti gli amministratori si facciano carico di scelte forti e dirompenti per mettere i responsabili di questa situazione davanti alle loro responsabilità.





Nessun commento:

Posta un commento